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Trasparenza prezzi farmaci, l'Oms approva la risoluzione Italia

Farmaci Redazione DottNet | 28/05/2019 19:53

Grillo, i criteri per la definizione dei costi non sono più un tabù

Più trasparenza sul prezzo dei farmaci, promuovendo anche la condivisione di informazioni al riguardo tra i vari Stati. Il tutto con l'obiettivo di assicurare ai pazienti medicinali a prezzo equo. Realizzare tali obiettivi è l'impegno assunto dai 194 Paesi dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che oggi ha adottato la risoluzione promossa dall'Italia sulla trasparenza del prezzo dei medicinali. "Oggi è una data storica - ha annunciato il ministro della Salute, Giulia Grillo, con un tweet -. L'Oms ha adottato la nostra risoluzione ed i 194 Paesi si impegnano a promuovere la condivisione di informazioni e assicurare ai pazienti farmaci a prezzo equo".

Il mondo intero, spiega Grillo, "ha creduto alla nostra proposta di risoluzione che rappresenta una sfida per una maggiore equità nell'acceso alle cure e ora gli Stati si impegnano ad adottare i principi che abbiamo portato avanti perché non vi siano più barriere al diritto alla salute". Fino ad oggi, rileva, "mettere in discussione i criteri dei prezzi dei medicinali è stato un tabù, ma adesso qualcosa è cambiato. La decisione dell'Oms apre una nuova rotta nei negoziati sui prezzi dei farmaci, ponendo un principio di trasparenza da cui non si torna indietro. Negoziare sulla base di informazioni più complete porterà a migliorare il dialogo con l'industria, ad avere un mercato più competitivo e innovativo". Nel testo, infatti, si esortano gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati dai governi e da altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza su brevetti farmaceutici, risultati delle sperimentazioni cliniche e altri determinanti del prezzo in ogni fase della catena: dal laboratorio all'armadietto dei medicinali del paziente.

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La ricaduta pratica, chiarisce ancora Grillo, sarà che "finalmente nuovi standard per la trasparenza aiuteranno ogni Paese nella contrattazione dei prezzi dei farmaci: da quelli di base alle terapie più innovative che solo in pochi oggi possono permettersi". A supportare la risoluzione italiana, altri 22 Stati: Algeria, Andorra, Botswana, Brasile, Egitto, Eswatini, Grecia, India, Indonesia, Kenya, Luxembourg, Malesia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Uganda e Uruguay. Un "passo storico ma non basta", è il commento di Medici senza frontiere (Msf): "Un gruppo di paesi - Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e Giappone - ha duramente ostacolato il negoziato, scegliendo di porre gli interessi di una manciata di farmaceutiche davanti alla salute di milioni di persone. Per questo la risoluzione è passata in una forma parziale".

Infatti, commenta Gaelle Krikorian di Msf, "la trasparenza sui prezzi dei farmaci così come adottata nella risoluzione non basta. Dobbiamo conoscere anche i margini imposti dalle corporazioni, costi di produzione, costi dei trial clinici, quali investimenti sono veramente coperti dalle farmaceutiche e quanto è invece pagato dai contribuenti e dai gruppi no profit". La risoluzione passata, conclude, "manca di azioni forti su questi cruciali elementi di trasparenza".

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